LA SFURIATA DI BET – Cristian Frascella
Con questo titolo, l’autore sembra aver trovato una sua nicchia utilizzando ancora una volta il mondo dei teen-agers come soggetto principale della sua opera.
Tutto è raccontato attraverso la voce di Bet e attraverso la sua prospettiva. Punto a favore: non è sempre facile per un autore uomo vedere le cose da un punto di vista femminile.
Per quanto ben strutturata e molto scorrevole, la storia non offre spunti nuovissimi: Bet è figlia di genitori separati; ha un rapporto burrascoso con la madre (che si è portata in casa un compagno); ha un rapporto col padre dapprima positivo, poi negativo; c’è carenza di rapporti interpersonali con i coetanei; ultimo ma non ultimo, un amore non rivelato e quindi non corrisposto.
Le pagine scorrono rapide, al punto che diventi anche un po’ complice di Bet, ma...
Da sempre, che sia un film o un libro, sono fautore di una narrazione suggerita, soprattutto nei finali. Il nondetto lascia uno spazio alla fantasia del lettore, uno spiraglio alla sua fantasia per permette un po’ anche a lui di concludere la storia.
Narrazione suggerita, nondetto, lasciare in sospeso: qui si esagera decisamente non concludendo nemmeno apparentemente alcuni dettagli accessori della storia.
A mio parere, “I sette piccoli sospetti” rimane l’opera migliore dell’autore grazie alla sua coralità e alla freschezza dei sette protagonisti.